Docente di Letteratura Italiana
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Pubblicazioni

Saggi in Volumi collettivi

La "nuova critica" della meravigliosa acutezza, in Storia della critica letteraria in Italia, a cura di Giorgio BARONI, Utet Libreria, Torino, 1997, pp. 223-77.

La critica letteraria del Seicento è caratterizzata da una forte tendenza all’inclusività, cioè ad accogliere, accanto o sotto di sé, una disparata congerie di argomenti e dalla tensione a diventare essa stessa un genere letterario, con cui raggiungere gli stessi effetti di "meraviglia" che perseguiva la letteratura. Questa seconda caratteristica viene incoraggiata in particolare da Marino, che invita i suoi seguaci a spostare la critica sul terreno della sofistica. Ai vari Errico, Aleandri, Di Somma, Aprosio, etc. si oppongono, nella disputa sull’Adone, i protagonisti del "classicismo barocco" (Stigliani, Villani). La medesima dialettica tra una esaltazione spregiudicata del concettismo e la sua sottomissione alle regole del decoro e della verosimiglianza si riscontra tra i trattatisti: ad Emanuele Tesauro si oppongono Matteo Peregrini, Sforza Pallavicino, Daniele Bartoli. Le proposte del Tesauro troveranno seguito nel Frugoni e nel concettismo meridionale, ma la linea vincente è la seconda, che sfocerà, grazie all’apporto determinante del toscano Menzini, nella restaurazione classicheggiante dell’Arcadia.

INDICE: 1.Gli inizi; 2.La coscienza "moderna"; 3.La "nuova critica"; 4.La polemica sull’Adone; 5.Teorici e critici dell’argutezza; 6.Teorici e critici del classicismo; 7.Verso l’Arcadia; Bibliografia.

Versione completa del saggio