Docente di Letteratura Italiana
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Pubblicazioni

Saggi in Riviste

PIERANTONIO FRARE, "Myricae". Un'autobiografia sub specie numerologica, " Atti dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti " CLVI 152 II (a. a. 1993-1994), pp. 331-50.

Nella sua prima raccolta poetica, le Myricae, Giovanni Pascoli intese trasfigurare i propri dati biografici in una esemplare autobiografia simbolica, modellata, almeno dal punto di vista numerologico, sull'esempio dantesco. Le varie redazioni del libro, infatti, mostrano il costante proposito di articolarlo secondo cifre ben dantesche (in particolare il nove, che entra, per colmo di coincidenza, a scandire fatti significativi della vita pascoliana), fino alla definitiva strutturazione di Myricae in trentuno sezioni, tante quante, cioè, i componimenti poetici della prima raccolta dantesca, la Vita Nuova..
Ne risulta la possibilità di leggere la raccolta pascoliana come una riscrittura dell'operetta dantesca e di illuminare quindi di nuova e più forte luce l'operazione poetica e culturale del Pascoli. Anche se ne ricavano importanti conseguenze relative allo statuto teorico della forma canzoniere nel Novecento.

In his first collection of poetry, the Myricae , Giovanni Pascoli was clearly intent on transforming his own biografical data into an exemplary autobiography, modelled, at least from a numerological point of view, on Dante. The various draft versions of the book reveal that Pascoli aimed at dividing in according to numbers which really are Dantesque (in particular the number nine, which, coincidentally, turns up to mark the rhythm of the significant events in Pascoli's own life). The final structure of the Myricae is subdivided into 31 sections, exactly the same number as the poetical composition in Dante's early work, the Vita nuova.
This not only makes it possible to read Pascoli's collecton as a rewriting of Dante's, but also sheds new light on Pascoli's poetical and cultural work. There are also important consequences relating to the theoretical basis of the "canzoniere" form in the 20th century.

Versione completa del saggio